Dal 17 febbraio al 27 maggio 2018 a Seravezza in Versilia (Lu), si svolge la quindicesima edizione di “Seravezza Fotografia”.
Una manifestazione di respiro nazionale e internazionale che ogni anno coniuga con successo i grandi nomi della fotografia con un vasto pubblico e il mondo amatoriale della fotografia, organizzata dalla Fondazione Terre Medicee, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza, con il patrocinio della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e la direzione artistica di Ivo Balderi. Nelle passate edizioni ha ospitato maestri della fotografia come Walter Rosenblum, Gianni Berengo Gardin, Joel Peter Witkin, Erwin Olaf, James Nachtwey, Romano Cagnoni, Bart Herreman, Frank Horvat, Francesco Cito, Franco Fontana, Giorgia Fiorio.
Dal 17 febbraio al 8 aprile Seravezza Fotografia nella sua quindicesima edizione dedica la mostra principale al fotografo freelance Uliano Lucas nelle sale di Palazzo Mediceo, Patrimonio Mondiale Unesco.
La mostra di Uliano Lucas, intitolata: “La vita e nient’altro” – Cinquant’anni di viaggi e racconti di un fotoreporter freelance – è una mostra antologica con più di 200 fotografie in bianco e nero, una mostra fotografica che spazia dalla realtà milanese del mondo dell’arte degli anni ’60 che gravitava attorno al bar Giamaica e al bar Genis alla contestazione operaia e studentesca degli anni ’70, dall’immigrazione in Italia e all’ estero sempre di quegli anni e anche nel contemporaneo con un reportage all’interno del Centro d’accoglienza “T. Fenoglio” a Torino. E ancora, dalle guerre di liberazione in Angola, Eritrea, Guinea Bissau reportage che documentano la fine del colonialismo portoghese, fino agli scatti fotografici che documentano la realtà del Medio Oriente, la dissoluzione dell’ex-Jugoslavia, la vita degli emigranti in Europa, gli anni del terrorismo, il mondo del lavoro e le sue trasformazioni.Una mostra che vuole nuovamente attirare l’attenzione sugli argomenti trattati,spesso ancora attuali e che vuole dare il giusto riconoscimento all’autore per il lavoro svolto fino ad oggi.
Così Uliano Lucas ci racconta la sua mostra:
“Le fotografie di questa mostra provengono per la maggior parte da reportage giornalistici che ho realizzato nel corso degli anni come fotoreporter indipendente. Sono fotografie di cronaca, immagini scattate un po’ ovunque, nelle strade di città grandi e piccole, nelle abitazioni, all’interno di luoghi di lavoro o di asilo, ritratti di momenti di aggregazione sociale e politica, memoria di persone, situazioni, esperienze che mi hanno coinvolto professionalmente e umanamente.
Sono fotografie d’archivio che abbracciano gli ultimi cinquant’anni e richiamano diversi aspetti e momenti del mio percorso professionale: dai reportage in Europa a quelli sull’Africa, frutto di ripetuti viaggi in Marocco, Tunisia, Mozambico, Etiopia, Eritrea, dalla tragedia dell’assedio di Sarajevo, all’attenzione mai sopita verso il mondo del volontariato, dalle indagini nelle trasformazioni delle realtà del lavoro alla scoperta della contraddittoria Cina del nuovo millennio.
Racconti diversi che hanno però il comune denominatore di voler dare voce a realtà marginali: le comunità degli immigrati in Italia e in Europa, la vita delle periferie urbane, le reti della solidarietà, il dramma dell’abbandono degli anziani e la complessità del problema giovanile, le cooperative per il reinserimento dei disabili, la questione psichiatrica, osservata nel suo evolversi, dalla chiusura dei manicomi alle esperienze di assistenza dei centri di salute mentale.
Duecento i mmagini che sono dunque altrettante microstorie, appunti di viaggio, riflessioni che spero si offrano oggi come uno strumento per capire le trasformazioni che, nel costume, nel lavoro, nella quotidianità, ha subito e sta subendo il mondo intorno a noi, ma che, soprattutto, vogliono aiutare a ricordare e comprendere altre voci ed altri luoghi, fuori e dentro noi stessi.” (Uliano Lucas)
A corollario dell’esposizione di Lucas un gran numero di mostre, incontri e letture portfolio che fino al 27 maggio fanno di Seravezza una destinazione irrinunciabile per gli appassionati di fotografia e per il grande pubblico. Le Scuderie Granducali, affacciate sul giardino di Palazzo Mediceo, ospitano nell’ambito della rassegna una retrospettiva dedicata alla fotografa riminese Isabella Balena intitolata “La scelta dello sguardo”, con alcuni reportage realizzati nei suoi venticinque anni di carriera, un’esposizione intitolata “Minime soddisfazioni narcisistiche” che raccoglie due fra i più importanti lavori di ricerca della giovane ma già affermata artista Cecilia Gioria, l’evento di Foto Gang dedicato ai libri e alle fanzine fotografiche indipendenti, la mostra e l’incontro con gli autori Stefano Giogli, Giovanni Presutti e Andrea Avezzu centrato sul lavoro intitolato “Terre Medicee” svolto lo scorso anno a Seravezza in occasione del seminario di fotografia contemporanea “Reflexions Masterclass”, la collettiva con gli scatti realizzati da alcuni fotoamatori in occasione della mostra urbana dello scultore Emanuele Giannelli: “Fotopia-danza di un’utopia fotografica”. Completano il programma di SERAVEZZA FOTOGRAFIA le personali di Tatiana Mura con la mostra “Odi et amo” e Luca Vecoli con la mostra intitolata “La cura” al Palazzo Civico di Querceta, la collettiva di street photography a cura del Circolo Fotografico L’Altissimo: “Strade” e la mostra di Bruno Madeddu intitolata “Appunti di vita” alla galleria La Seravezziana di Seravezza.
In collaborazione con la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (Fiaf), a conclusione delle attività educative e formative, sarà riproposta la lettura dei portfolio fotografici da parte di esperti del settore nominati da Fiaf.
biglietti: intero eu. 7.00 ridotto eu. 5.00